Qui è il mio eremo, basta uno sguardo alle foto e si capisce!
I miei genitori hanno trascorso anni e anni per riattare "ra sctüa granda" e le vacanze erano sempre a Gorda.
I miei ricordi sono tanti, ma il migliore è quello delle "firögne" che si facevano lassù con degli anziani indimenticabili come Kett Fracon, Gicc, Zita e altri.
"Na in firögna" era trovarsi la sera, dopo cena, in una cascina e ascoltare gli anziani raccontare vecchie storie, storie paurose di uomini vissuti che "giocavano la fisica", che giravano nei paesi a spiare la gente, a sparare, rincorrere e spaventare i loro presunti nemici o le mogli che li tradivano. Noi bimbi ascoltavamo a bocca aperta e che batticuore tornare dopo alle nostre cascine!
Poi, la sera successiva, toccava a noi giovani intrattenere e allora era teatro.
Con i vestiti avuti in prestito dagli anziani improvvisavamo delle piccole recite cercando di far loro la stessa paura.
Il bello è che ce la dimostravano e noi ne andavamo fieri.
Bastava per tenerci occupati il giorno dopo, parlarne e decantare chi era riuscito a far più paura degli altri e a chi.
Si dice che non si vive di soli ricordi ed è vero, ma riandare a questi momenti aiuta e ti fa apprezzare anche il resto.
Ora, appena posso, sono lassù ad ossigenarmi, a riposare e ne approfitto pure per fare belle passeggiate nei dintorni.
Da alcuni anni, durante le vacanze di Natale, salgo con i miei e, la sera di San Silvestro, ci troviamo tutti in capanna ad attendere l'anno nuovo.
Grazie ai menu di Valerio e Caterina e ad un'allegra compagnia passiamo dei momenti indimenticabili.
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